From Unfinished Culture

Unfinished Culture: Carmelo Nicosia “Japan, Flight Maps”

All’interno del progetto UNFINISHED CULTURE ideato da Giovanni Iovane, la Fondazione Brodbeck ha il piacere di presentare, come quarto appuntamento espositivo, la mostra personale di Carmelo Nicosia curata da Gianluca Collica dal titolo: Japan, flight maps.

L’inaugurazione si terrà domenica 21 gennaio 2018, ore 10 – 13, e la mostra sarà visitabile su appuntamento fino all’8 aprile 2018.

Nicosia propone dei lavori dove la fotografia si muove tra documentazione e arte, tra reportage e pratica espositiva. In dialogo con le precedente esposizioni dedicate a Federico Baronello, Mauro Cappotto e a Vincenzo Agnetti che lo hanno preceduto nel progetto promosso dalla Fondazione.

Per questo evento catanese l’artista continua la sua esplorazione fotografica nei luoghi dell’immaginario contemporanei: città, luoghi di transito, territori invisibili, mari, cieli, archivi della memoria, identità. Egli utilizza la fotografia, il video, la scrittura come mezzi d’indagine socio antropologica, rivisitando il linguaggio tradizionale della “fotografia di viaggio” e, allo stesso tempo, restituendo allo strumento una dimensione volutamente primigenia, che azzera gli effetti speciali della moderna tecnologia.
L’artista siciliano, attento ai fenomeni socio antropologici e in particolare ai flussi sociali delle società complesse, ha estrapolato segni essenziali e sospesi, tratti di una cultura millenaria che lotta tra il consumismo estremo di origine occidentale, lo sviluppo tecnologico e una tradizione imponente: un cortocircuito che genera una miriade di focus culturali di grande fascino.

La mostra comprende 11 opere di grandi dimensioni dal titolo “flights maps”, una serie di installazioni a parete, ciascuna composta da 12 immagini in sequenza narrative, intese come “mappe esistenziali”, momenti di vita quotidiana, isole linguistiche; da un video tratto dalla serie “travel architectures”; e infine da una serie di oggetti e di rimandi visivi, ove il segno e la scrittura creano un legame tra il luogo della partenza, la Sicilia, e il Giappone. Memoria di una esperienza realmente vissuta da Nicosia come catarsi, pratica filosofica, riflessione sul tempo.
Riprese frontali, dirette, forme arcaiche si ripetono nei volti, nelle architetture, nei cerimoniali storici e quotidiani, linee dritte che osservano un orizzonte possibile.

I luoghi: Monte Fuji e l’Etna, Shigiuno, Asakusa, Odaiba, Fushimi Inari Taisha, Nara, Bamboo Forest. I compagni di viaggio Pier Paolo Pasolini, Fosco Maraini, Yukio Mishima, Daido Moryiama, Tokiro Sato…

Partner dell’iniziativa: Kenji Suzuki – Japan, Fon Art Gallery – Catania, Fondazione Oelle – Catania, Accademia di Belle Arti Catania Scuola di Fotografia

Unfinished Culture Carmelo Nicosia Japan, flight maps

UNFINISHED CULTURE
Carmelo Nicosia
Japan, flight maps
a cura di Gianluca Collica

10 giugno – 4 agosto 2017
Catania, Fondazione Brodbeck via Gramignani, 93 – 95121 – Catania
inaugurazione: venerdì 9 giugno 2017, h. 18.30

All’interno del progetto UNFINISHED CULTURE ideato da Giovanni Iovane, la Fondazione Brodbeck presenta – il 9 giugno alle 18.30 – un quarto appuntamento espositivo con Japan, flight maps, personale di Carmelo Nicosia a cura di Gianluca Collica.

Nicosia propone dei lavori dove la fotografia si muove tra documentazione e arte, tra reportage e pratica espositiva. In perfetto dialogo con le esposizioni dedicate a Federico Baronello, Mauro Cappotto e a Vincenzo Agnetti che lo hanno preceduto nel progetto promosso dalla Fondazione.

L’artista continua la sua esplorazione fotografica nei luoghi dell’immaginario contemporaneo; città, luoghi di transito, territori invisibili, mari, cieli, archivi della memoria, identità. Egli utilizza la fotografia, il video, la scrittura come mezzi d’indagine socio antropologica, rivisitando il linguaggio tradizionale della “fotografia di viaggio” e restituendo allo strumento una dimensione volutamente primigenia, che azzera gli effetti speciali della moderna tecnologia. L’artista siciliano, attento ai fenomeni socio antropologici e in particolare ai flussi sociali delle società complesse, ha estrapolato segni essenziali e sospesi, tratti di una cultura millenaria che lotta tra il consumismo estremo di origine occidentale, lo sviluppo tecnologico e una tradizione imponente: un cortocircuito che genera una miriade di focus culturali di grande fascino.

La mostra comprende 10 “flights maps” di grandi dimensioni; una serie di installazioni a parete intese come “mappe esistenziali”, momenti di vita quotidiana, isole linguistiche, ciascuna composta da 12 immagini in sequenza narrative; un video tratto dalla serie “travel architectures”. Saranno esposti inoltre, una serie di oggetti e di rimandi visivi, ove il segno e la scrittura creano un legame tra il luogo della partenza, la Sicilia, e il Giappone. Memoria di una esperienza vissuta da Nicosia come catarsi, pratica filosofica, riflessione sul tempo. Riprese frontali, dirette, forme arcaiche si ripetono nei volti, nelle architetture, nei cerimoniali storici e quotidiani, linee dritte che osservano un orizzonte possibile.

I luoghi: Monte Fuji e l’Etna, Shigiuno, Asakusa, Odaiba, Fushimi Inari Taisha, Nara, Bamboo Forest. I compagni di viaggio Pier Paolo Pasolini, Fosco Maraini, Yukio Mishima, Daido Moryiama, Tokiro SatoC

Partner dell’iniziativa: Kenji Suzuki – Japan, Fon Art Gallery – Catania, Fondazione Oelle – Catania, Accademia di Belle Arti Catania Scuola di Fotografia

14 maggio: chiusura UNFINISHED CULTURE Vincenzo Agnetti Photo-Graffie Dopo le grandi manovre 1979 – 1981

A due mesi dalla sua inaugurazione presso la Fondazione Brodbeck di Catania, la mostra UNFINISHED CULTURE Vincenzo Agnetti Photo-Graffie  Dopo le grandi manovre 1979 – 1981 a cura di Giovanni Iovane in collaborazione con l’Archivio Agnetti, giunge al termine.
In occasione del finissage, la Fondazione Brodbeck ha organizzato due  aperture libere e gratuite della mostra. Sabato 13 e domenica 14 maggio dalle 17.00 alle 19.00 sarà infatti possibile visitare l’evento espositivo dedicato al grande artista Vincenzo Agnetti (Milano 1926 – 1981).

La mostra Vincenzo Agnetti Photo-Graffie  Dopo le grandi manovre 1979 – 1981 allestita negli spazi espositivi della Fondazione Brodbeck di Catania riprende la pratica dell’uso della fotografia come medium e soprattutto come processo concettuale.

Agnetti realizza la serie delle Photo-Graffie dal 1979 al 1981. Si tratta di pellicole fotografiche esposte alla luce, trattate e graffiate al fine di “recuperare” il disegno o meglio l’elemento figurativo e talora pittorico dell’immagine. Dalla fine e dall’annientamento dell’immagine, così come da una fotografia che non presenta altro che il nero, è tuttavia possibile agire con graffi e con colori. Graffiare e dipingere divengono in tal modo dei “segnali”, delle forme poetiche, disposti su una struttura cancellata quale appunto la pellicola fotografica. Tale “recupero” dell’immagine s’inserisce all’interno di un procedimento concettuale e insieme poetico che contraddistingue l’intera e straordinaria esperienza artistica di Vincenzo Agnetti.

Sotto il titolo generale di Dopo le grandi manovre (1979-1981) sono presenti in mostra 17 opere su carta realizzate mediante l’uso della fotografia, della scrittura, della china e talora del collage e del pastello.
“Io sono stato colpito – dichiara lo stesso artista – da questo fotografo di circa cento anni fa, che era un grande fotografo. Ho trovato le sue immagini incollate in un vecchio album, che ho comprato da un rigattiere a Gibilterra. Erano piccole foto in bianco e nero, che un altro anonimo ha successivamente acquarellato. Io le ho rifotografate con una macchina da dilettante, le ho fatte ingrandire in un modo particolare e ho ottenuto queste cose. Mi interessano perché sono di un poeta che usava le foto. Da parte mia ho voluto inserirmi in questo spessore poetico”.
Anche in queste opere, “originate” da un vecchio album di tavole giapponesi, l’immagine fotografica s’inserisce simultaneamente in un processo artistico concettuale che fonde immagine, linguaggio e capacità espressiva pittorica.

Lo “spessore poetico” è la chiave di volta per la comprensione e soprattutto la visione di queste opere.

1 e 2 Aprile: visite partecipate UNFINISHED CULTURE Vincenzo Agnetti Photo-Graffie Dopo le grandi manovre 1979 – 1981

 

La Fondazione Brodbeck Vi invita alla visita partecipata della mostra “UNFINISHED CULTURE Vincenzo Agnetti Photo-Graffie Dopo le grandi manovre 1979 – 1981”

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Doppio appuntamento
sabato 1 aprile ore 18.00
domenica 2 aprile ore 11.00

Durata: 90 minuti
Numero partecipanti: max 20
Prenotazione obbligatoria entro venerdì 31 marzo scrivendo a info@fondazionebrodbeck.it

Non la solita visita guidata, ma una visita speciale che chiamiamo “partecipata” e che ha come obiettivo quello di stimolare il visitatore attraverso l’osservazione delle opere in mostra.

Nei lavori esposti che appartengono a due diverse serie, Dopo le grandi manovre e Photo-Graffie, Agnetti recupera l’elemento figurativo dell’immagine fondendolo con il linguaggio poetico, una caratteristica costante del suo lavoro.
La visita si incentra sui temi specifici della ricerca artistica di Agnetti come la sottrazione, la negazione, il linguaggio, il concetto di finito, quello di tempo… e attraverso la natura universale di questi concetti si strutturerà un dialogo con i partecipanti finalizzato a raccontare la mostra in corso, oltre che a scardinare i pregiudizi nei confronti dell’arte contemporanea, spesso vista come qualcosa di distante dal nostro quotidiano.

Si tratta di un’occasione per ammirare i lavori di un artista internazionalmente riconosciuto, nonché per sollevare interrogativi diversi e ad ampio raggio che rappresentano uno stimolo per i visitatori.
Il percorso tra l’altro offre l’opportunità di scoprire un interessante esempio di archeologia industriale: gli spazi della Fondazione Brodbeck, ex fabbrica di liquirizia la cui edificazione risale ai primi del ‘900.

Mike Bode & Jonatan Habib Engqvist /TALK#3

New Småland – strategies of interregional Arts cooperation

Giovedì 14 luglio 2016 – h 19

Nell’ambito del progetto UNFINISHED CULTURE

La Fondazione Brodbeck è lieta di comunicare l’incontro con Jonatan Habib Engqvist e Mike Bode responsabili artistici di New Småland, progetto interregionale di cooperazione tra università, governo locale e istituzioni artistiche, concepito in occasione della candidatura svedese per ospitare Manifesta 2018.

Bode ed Engqvist illustreranno le premesse e gli sviluppi di New Småland progetto rivolto a combinare le arti visive, il design e il pensiero critico sviluppate sul piano internazionale con la cultura e le esperienze locali al fine di affrontare e ri-valutare il panorama politico, sociale ed estetico contemporaneo dello Småland, regione di laghi, foreste e terre rare, tra Malmö e Stoccolma.


  • Jonatan Habib Engqvist è un teorico e curatore indipendente con un retroterra accademico in Filosofia ed Estetica. Insegna regolarmente al Royal Institute of Fine Art di Stoccolma, nella capitale guida anche il programma di piccole residenze per curatori CRIS, e, tra il 2009 ed il 2014, è stato responsabile del progetto per le arti visive di IASPIS (il programma svedese per gli scambi culturali e le residenze internazionali) con cui ha organizzato numerosi programmi pubblici, pubblicazioni, visit-curator e facilitato le residenze di oltre 200 artisti in Svezia e all’estero.

 

  • Mike Bode è un artista, organizzatore e ricercatore impegnato nello studio dell’ambiente costruito, in relazione ai cambiamenti sociali, storici e politici ed agli effetti delle nuove tecnologie. Questi lavori di ricerca, spesso realizzati in collaborazione, utilizzano video e foto nonché interventi architettonici e spaziali, media digitali, materiale d’archivio e testi. Attualmente Mike Bode è parte del progetto di ricerca interdisciplinare SCREENING PROTEST – narrazioni (tele) visive del dissenso, attraverso il tempo, lo spazio e il genere, presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università di Stoccolma.

Arthur Engelbert – TALK#2

Sabato 21 maggio, 2016 – h 18
Nell’ambito del progetto UNFINISHED CULTURE

La Fondazione Brodbeck è lieta di comunicare l’incontro con il teorico dei media e delle arti visive Arthur Engelbert, professore presso l’Università delle Scienze Applicate di Potsdam, Germania.

Prendendo spunto dalla mostra di Mauro Cappotto, MAKES, REMAKES AND UNMAKES, Arthur Engelbert ci parlerà di limiti, separazioni e collegamenti, torri come scalinate in corrispondenza di linee di demarcazione.
La lezione avverrà all’interno degli spazi espositivi della mostra in corso.
Introduce Giovanni Iovane, critico d’arte e Preside del Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte all’Accademia di Brera – Milano.

 

Gianluca Parolin – TALK#1

Martedì 12 aprile, alle 15,30, il primo contributo all’interno della programmazione della mostra Indigenation.

Incontro con lo studioso di diritto comparato Gianluca Parolin, professore associato presso la Aga Khan University di Londra, organizzato dalla prof. Pinella Di Gregorio nell’ambito del corso su “Geopolitica del Mediterraneo: conflitti, politiche, migrazioni” presso la Scuola Superiore dell’Università di Catania, con la partecipazione di Giovanni Iovane, critico d’arte e Preside del Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte all’Accademia di Brera.

Dopo, alle 17,30, tutti di corsa alla Scuola Superiore, per discutere con Domenico Quirico (giornalista e responsabile esteri de La Stampa) di Daesh, religioni e diritti, in oriente e occidente.


Gianluca Parolin è uno studioso di diritto comparato e professore associato all’Institute for the Study of Muslim Civilisations della Aga Khan University di Londra. In precedenza ha lavorato come ricercatore presso il Dipartimento di Diritto alla American University del Cairo e presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, la sua alma mater. Inoltre, nel corso degli ultimi anni, Parolin ha lavorato a New York, Roma, Tokyo, Trento e Zurigo.

La sua monografia Dimensioni dell’appartenenza e cittadinanza nel mondo arabo (Jovene editore, Napoli 2007) è stata tradotta e pubblicata in inglese con il titolo Citizenship in the Arab World (IMISCOE Research Series, Amsterdam University Press, 2009).